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L’Innovation Manager: chi è, cosa fa e perché è cruciale nell’evoluzione digitale in azienda

9 minuti

Complice la spinta data dal PNRR, una delle principali sfide che dovranno affrontare le aziende italiane è quella della digitalizzazione.

L’innovazione tecnologica, la digital transformation e la digitalizzazione dei processi sono infatti elementi chiave per governare un mondo che si caratterizza per dinamiche sempre più veloci e impattanti sui mercati e sui business.

In effetti, ad oggi, il numero di aziende consapevoli dell’impatto della tecnologia è in costante crescita ma introdurre nuove tecnologie sul lavoro non è sufficiente se i metodi manageriali rimangono ancorati al passato. Ancor più, esiste una netta differenza tra il percepire un fenomeno in atto, e agire per rimanere al passo, e il saper prevedere nuovi trend e nuovi scenari per anticipare bisogni e competitor.

Insomma, il percorso alla vera trasformazione non è semplice né tantomeno lineare ed è per questo che è nata l’esigenza di una nuova figura professionale. È l’Innovation Manager, il Manager dell’Innovazione, una delle figure più ricercate sul mercato.

L’innovation manager: chi è

Come molto spesso accade, quando parliamo di figure associate al tema dell’innovazione, riuscire a definire con precisione chi è l’Innovation Manager non è affatto semplice.

Il Manager dell’Innovazione può essere inteso come una guida cui compito consiste nell’affiancare le aziende semplificando per loro il percorso verso la Digital Transformation. Ciò, in realtà, non solo introducendo nuove tecnologie ma anche innovando i processi interni (in un’ottica di vero e proprio Change Management) e individuando nuove opportunità strategiche di business con cui aumentare la competitività sul mercato dell’azienda.

Un professionista, insomma, che gestisce tutti i processi di innovazione del business, a comprendere quelli relativi a prodotti e servizi fino al modello manageriale, puntando all’introduzione di soluzioni innovative con cui accrescere la competitività sul mercato.

Perché le aziende non possono più farne a meno

Quella dell’Innovation Manager è quindi una figura nata per supportare le aziende nel contesto della Trasformazione Digitale provvedendo a rivedere strumenti, tecnologie e cultura. Come abbiamo anticipato in apertura, il Manager dell’Innovazione diventa un professionista dal ruolo cruciale in un mondo dinamico come quello attuale. Infatti, si occupa di:

–   Gestire l’innovazione e i suoi processi: occupandosi cioè di introdurre una nuova cultura aziendale, dinamica e pronta ad accettare il cambiamento. Una cultura, inoltre, pronta a guardare agli errori di percorso non come a fallimenti ma piuttosto come a naturali momenti di crescita;

–   Analizzare i trend e anticipare i cambiamenti: non solo rimanere al passo con i tempi ma saperli anticipare, prevedendo esigenze e comportamenti dei clienti così da rendere l’azienda competitiva sul mercato;

–   Individuare nuovi modelli di business: l’innovazione si applica non soltanto alla tecnologia ma anche ai modelli di business che devono basarsi sui clienti e mantenere una salda efficienza nonostante la necessaria flessibilità

manager dell'innovazione che anticipa i trend

Cosa fa l’Innovation Manager

La definizione data dal centro Osservatori digitali del Politecnico di Milano può essere un ottimo punto di partenza per comprendere che cosa fa, nel concreto, un Innovation Manager. Il Manager dell’Innovazione viene descritto come un esplorare, un evangelista dell’innovazione e un abilitatore, ovvero:

–   Esploratore: l’Innovation Manager seleziona potenziali partner con cui collaborare e valuta nuove opportunità di crescita per l’azienda. Monitora i partner e analizza i processi aziendali interni e il contesto di mercato nel suo complesso, così da definire i passi necessari a proseguire lungo la strada della Digital Transformation;

–   Evangelista dell’innovazione: in un’ottica di Change Management, il Manager dell’Innovazione affianca all’introduzione di nuove tecnologie l’affermarsi di una nuova cultura d’impresa volta all’innovazione;

–   Abilitatore: l’Innovation Manager affianca il manager aziendale nello svolgimento di attività manageriali occupandosi, ad esempio, di analizzare e valutare lo stato attuale dell’azienda, analizzare e valutare i KPI, introdurre nuovi sistemi digitali o di System Integration o, ancora, di introdurre nuove metodologie di lavoro.

Insomma, al servizio dell’impresa, il Manager dell’Innovazione si relaziona con tutte le funzioni aziendali per analizzare e individuare bisogni e aree di miglioramento per semplificare e accelerare la trasformazione digitale. Individuare nuove tecnologie e partner, monitorare i competitor e prendersi carico del Change Management sono tutte attività che l’Innovation Management svolge quotidianamente.

Obiettivo Innovation Manager: i requisiti per essere un buon Manager dell’Innovazione

Come si può intuire da quanto detto finora, quello dell’Innovation Manager è un ruolo molto complesso che richiede competenze trasversali che vanno dalla tecnologia ai processi, dalla gestione fino ai mercati finanziari.

Tra i requisiti dell’Innovation Manager rientrano quindi sia soft che hard skill, a comprendere know-how tecnici e tecnologici utili a padroneggiare i principali sistemi di gestione aziendale (CRM, ERP, Big Data etc).

Le soft skill sono tuttavia una componente fondamentale della sua professionalità. Va sempre tenuto presente, infatti, che l’attività del Manager dell’Innovazione si svolge all’interno di aziende più o meno strutturate che reagiscono alla necessità di cambiare in maniera diversa: da una parte la fiducia delle organizzazioni che vedono nel cambiamento un’occasione di crescita, dall’altra il timore di chi ricerca i vantaggi dell’innovazione senza tuttavia voler variare alcunché delle proprie logiche interne.

Proprio per questo è importante che un Innovation Manager sia dotato di ottime capacità di leadership con cui rendere il Change Management qualcosa di reale, ispirando e motivando le persone ad accettare i cambiamenti e introducendo in azienda una cultura volta all’innovazione.

Il cambiamento, tuttavia, deve essere sempre dettato da un’analisi della situazione interna ed esterna, il frutto della conoscenza approfondita del mercato di riferimento e dei trend di settore. Perché questo accada, è importante che l’Innovation Manager sia dotato di una buona visione strategica che tiene conto dell’azienda e del suo contesto.

L’apertura mentale, la curiosità e la creatività sono soft skill altrettanto importanti. Un buon Manager dell’Innovazione è curioso, entusiasta e promotore di nuove opportunità.

Come diventare Innovation Manager

Per diventare Innovation Manager non esiste un percorso di studi specifico. Generalmente, chi svolge questa professione ha lunga esperienza in materia di digitalizzazione ma può in realtà provenire da settori differenti: consulenza, marketing, comunicazione, Ricerca e Sviluppo sono solo degli esempi. Tuttavia, il background più ricorrente tra gli Innovation Manager è, prevedibilmente, relativo all’ambito ICT, ovvero Information and Communications Technology.

Per comprendere meglio qual è il percorso formativo e professionale utile a diventare Innovation Manager può essere d’aiuto considerare i requisiti richiesti dal MISE in occasione della creazione dell’albo di Innovation Manager associato alla possibilità, per le imprese, di trarre vantaggio dal Voucher per l’innovazione che ha coperto il triennio 2019 – 2021.

innovation manager requisiti: le soft skill necessarie ad avviare un cambiamento culturale

Voucher Innovation Manager

Il Voucher Innovation Manager è stato un intervento istituito dal MISE (il Ministero dello Sviluppo Economico), coerente con il Piano nazionale Impresa 4.0, destinato a sostenere i processi di trasformazione digitale e tecnologica delle imprese nazionali e delle PMI attraverso l’inserimento in azienda, appunto, della figura dell’Innovaiton Manager. Una figura manageriale, quindi, in grado di occuparsi dell’implementazione delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale Impresa 4.0 e dell’ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa.

Il Bando Voucher, del luglio 2019, era quindi finalizzato a sostenere le imprese interessate alle prestazioni di un’Innovation Manager in materia di Big data e analisi dei dati, cybersecurity, realtà virtuale e aumentata, robotica avanzata e collaborativa, integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali e digital marketing.

Per semplificare la ricerca di Manager dell’Innovazione alle aziende interessate a richiedere il Voucher, il MISE aveva creato per l’occasione un albo Innovation Manager ufficiale.   

L’albo del MISE

Per l’iscrizione al bando Innovation Manager del MISE, chiusosi a fine 2019, era necessario che le persone fisiche possedessero almeno uno sei seguenti requisiti:

–   Essere in possesso di un dottorato di ricerca in settori relativi a: scienze matematiche e informatiche, scienze fisiche, scienze chimiche, scienze biologiche, ingegneria industriale e dell’informazione, scienze economiche e statistiche;

–   Aver conseguito un master universitario di secondo livello nelle aree specificate al punto precedente, nonché aver svolto incarichi non inferiori all’anno presso imprese negli ambiti di applicazione delle tecnologie abilitanti d’Industria 4.0;

–   Essere in possesso di laurea magistrale in settori relativi alle aree elencate al primo punto, nonché aver svolto incarichi, non inferiori ai 3 anni, presso imprese negli ambiti di applicazione delle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0;

–   Aver svolto in modo documentabile, per un tempo non inferiore ai 7 anni, incarichi presso imprese negli ambiti di applicazione delle tecnologie abilitanti l’Impresa 4.0.

Conclusione

Insomma, quello dell’Innovation Manager è un ruolo fondamentale per permettere alle aziende di trarre il meglio dall’innovazione. Come abbiamo visto, la questione non è tanto rimanere al passo con i cambiamenti quanto saperli prevedere e saper anticipare i trend di mercato, così da rimanere competitivi e aumentare il business. Per farlo, servono figure dedicate, dotate di hard skill necessarie a navigare l’ambiente organizzativo e il suo contesto e soft skill con cui potersi interfacciare in modo positivo con tutte le persone coinvolte nel cambiamento. Un cambiamento, infatti, che non riguarda soltanto l’introduzione di nuove tecnologie ma anche un nuovo approccio, una nuova cultura volta all’innovazione. L’Innovation Manager, insomma, il Manager dell’Innovazione sempre più si conferma essere la figura chiave per aiutare le imprese a proseguire lungo il viaggio della Trasformazione Digitale e la speranza è che il Voucher del MISE e il recente PNRR siano solo l’inizio di una serie di interventi volti a guidare l’Italia verso la digitalizzazione.

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